Jo la piazza

Nacque a Vallerano nel 1842 e della sua vita piů che vere e proprie notizie biografiche si ricordano aneddoti da cui traspare un carattere schivo arguto nelle battute come accade ai timidi che si proteggono con frasi sibilline in cui non esprimono del tutto cio' che pensano. La sua notorieta' e' dovuta a racconti e fatti inconsueti piu' che per la sua esistenza trascorsa in modo tranquillo, e per il suo originale testamento.

Amava vestirsi in modo molto sobrio come chi va nei campi un po’ trasandato, come spesso fanno gli scapoli non si era mai sposato, occultando all’ambiente che lo circondava la grande ricchezza dovuta .- cosi si favoleggia – al ritrovamento di un tesoro. Pare che un suo garzone, capraio, sia arrivato da lui una sera portando due o tre marenghi d’oro trovati presso la Mola, una zona campestre sotto il vecchio mattatoio. Interrogatolo bene, lo congedň dandogli un giorno di liberta', per poter, con tutta calma, l’indomani andare a scavare il rimanente bottino di guerra e portarlo al sicuro. Ed ecco un episodio curioso che gli viene attribuito.

Si narra che entrato a Roma in un negozio da barbiere attese pazientemente il suo turno, ignorato dai garzoni, per come era vestito, finché arrivo' il suo momento. Venne servito e per pagare estrasse dalla sua giacca una moneta il cui valore disoriento' il barbiere che non sapeva come dargli il resto. Egli con una frase lapidaria, diventata quasi proverbiale per i vecchi valleranesi, levo' tutti dall’impaccio dicendo: “ Augusto Ricciardi non prende il resto”.

Una lezione di grande generosita',  la dette con l’apertura del suo testamento olografo, che per il gesto inconsueto venne pubblicato sul  Messaggero del 13 giugno 1908; cosa che aveva in qualche modo predetto dicendo, ad una cena tra amici, che avrebbe fatto parlare di sé dopo la sua morte. Lasciň infatti alla Congregazione di Carita' per l’Ospedale Santa Lucia, che si intitolerŕ a lui, una grandissima somma di denaro.
La sua morte avvenne il 7 luglio 1907 all’improvviso, ogni anno veniva ricordato, ora non piu', con una Messa in cui vi era la partecipazione della Banda Musicale, come atto di gratitudine rumorosa verso chi aveva trascorso la sua vita in silenzio non vantandosi di nulla. La sua tomba, con  tetto piramidale, al centro del cimitero, e' la sola per la singolare forma, a ricordare un uomo generoso altrimenti del tutto dimenticato.         

Ringraziamo Massimo Fornicoli per le notizie storiche

RICCIARDI "ANZIANO"

 

 

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